I contributi vengono pagati trimestralmente dal datore di lavoro tramite un bollettino MAV. La parte a carico del lavoratore, pari al 25% del totale è trattenuta in busta dal datore di lavoro.
È vietato adibire al lavoro le lavoratrici:
•durante i 2 mesi precedenti la data presunta del parto;
•durante i 3 mesi dopo il parto.
Durante questi periodi maturano anzianità di servizio, ferie e tfr.
Dall’inizio della gravidanza e fino alla cessazione del congedo di maternità, la lavoratrice non può essere licenziata e non può dimettersi.
Il datore di lavoro deve corrispondere la retribuzione globale di fatto per i primi tre giorni di assenza per infortunio o malattia professionale.
nel contratto del lavoro domestico le ferie vengono concordate tra le parti
Durante la gravidanza maturano solo anzianità di servizio, ferie e tfr.
I contributi vengono pagati trimestralmente dal datore di lavoro tramite un bollettino MAV. La parte a carico del lavoratore, pari al 25% del totale è trattenuta in busta dal datore di lavoro.
Durante la maternità maturano solo anzianità di servizio, ferie e tfr.
Il lavoratore domestico è responsabile dei danni causati nello svolgimento dell’attività lavorativa.
Il TFR matura nella misura di circa una mensilità l’anno (retribuzione globale annua / 13,5).
Viene liquidato alla fine del rapporto oppure può essere richiesto anticipatamente dal lavoratore nella misura del 70% o in misura maggiore se concordato tra le parti. La legge prevede che l’anticipazione possa essere richiesta per:
—Spese sanitarie;
—Acquisto della prima casa per il lavoratore o per i suoi familiari;
—Congedi di maternità e per la formazione.
La legge prevede che l’anticipazione possa essere chiesta, per ogni singola motivazione, una sola volta nella vigenza del rapporto ma, con il benestare del datore di lavoro, è possibile derogare al suddetto limite.
collaboratore familiare, il termine si applica a tutti i prestatori di lavoro addetti al funzionamento della vita familiare.
Per tutte le tipologie di lavoro domestico i contributi previdenziali ed assistenziali sono deducibili dal reddito imponibile fino a 1.549 euro, da parte di tutti i contribuenti.
Per le eventuali assenze per malattia sarà dovuto il 50% della retribuzione globale fino al 3° giorno consecutivo; dal 4° giorno in poi il 100% per un massimo di 8, 10 o 15 giorni complessivi all’anno (rispettivamente per anzianità fino a 6 mesi, 2 anni o oltre i 2 anni).
un privato oppure una convivenza familiarmente strutturata.
chiunque abbia bisogno di un aiuto per il funzionamento della vita familiare.
le colf maturano 26 giorni di ferie all’anno, 2,17 al mese.
Al lavoratore nel mese di dicembre spetta una mensilità aggiuntiva, calcolata sulla base della la normale retribuzione, maggiorata dell’eventuale indennità di vitto e alloggio e rapportata allo svolgimento del rapporto di lavoro nell’anno solare.
In particolare spetta un dodicesimo della retribuzione teorica mensile per ogni mese di servizio nel quale si sia lavorato per almeno 15 giorni.
il TFR è pari alla retribuzione annuale, comprensiva di eventuale vitto e alloggio, diviso 13,5.
oltre al contratto di lavoro occorre fare la comunicazione online all’INPS.
le colf maturano 26 giorni di ferie all’anno, 2,17 al mese.
ogni anno l’INPS pubblica le tabelle aggiornate in base alle quali calcolare i contributi.
presso Familla – Italiana Assistenza è possibile mettere in regola la vostra colf.
Sia il lavoratore che il datore di lavoro possono decidere in qualunque momento di interrompere il rapporto di lavoro, comunicandolo in forma scritta e rispettando il preavviso.
Rapporti superiori o uguali a 25 ore settimanali:
in caso di licenziamento – 15 giorni fino a cinque anni di anzianità, 30 giorni dopo;
in caso di dimissioni – 8 giorni fino a cinque anni di anzianità, 15 giorni dopo.
Rapporti inferiori a 25 ore settimanali:8 giorni fino a due anni di anzianità, 15 giorni dopo.
presso Familla – Italiana Assistenza è possibile mettere in regola la vostra colf.
noi consigliamo di utilizzare sempre metodi tracciabili quali assegno o bonifico, tuttavia, al memento, non ci sono limitazioni nemmeno sull’uso del contante.
se cerchi lavoro come colf, consulta la sezione LAVORA CON NOI del sito, ti aiuteremo a trovare il lavoro più adatto alle tue competenze e disponibilità.
con un contratto a termine oppure con i voucher.
il licenziamento va segnalato all’INPS entro 5 giorni, tramite la procedura online.
la procedura per il pagamento con i voucher è piuttosto complessa ed economicamente più costosa, è comunque possibile fare tutto online sul sito INPS.
oltre alla normale procedura è necessario farsi consegnare copia del permesso di soggiorno.
presso Familla – Italiana Assistenza potete trovare le migliori colf a Bologna!
Ci servono i documenti del datore di lavoro e del lavoratore (documento d’identità, codice fiscale e permesso di soggiorno se stranieri), a questo punto possiamo fare le comunicazioni agli enti.
pulizie, cucina, stiro; in generale contribuisce al funzionamento della vita famigliare.
collaboratore familiare, il termine si applica a tutti i prestatori di lavoro addetti al funzionamento della vita familiare.
oltre lo stipendio alla colf spettano la 13esima, il TFR, i contributi e le ferie pagate; esistono inoltre precisi diritti per quanto riguarda malattia, infortunio, maternità, visite mediche.
gestire un rapporto di lavoro domestico richiede alcuni adempimenti, dalla lettera di assunzione, alla comunicazione agli enti; occorre poi redigere le buste paga, i cedolini dei contributi, il modello CU a fine anno. Possiamo aiutarvi e gestire noi tutte queste cose in maniera semplice e affidabile.
è possibile assumere una colf anche in convivenza, l’orario di lavoro sarà di 54 ore settimanali e le si daranno vitto e alloggio.
È una cassa assistenziale obbligatoria; fornisce prestazioni sia ai lavoratori sia ai datori. È finanziata con il versamento di 0,03 € per ogni ora retribuita, di cui 0,01€ a carico del lavoratore, tramite lo stesso bollettino MAV dei contributi. Le prestazioni possono essere richieste solo dopo un anno e dopo aver versato almeno 25,00 €, e prevedono: per il lavoratore, rimborso dei ticket sanitari, ricovero ospedaliero e la convalescenza; per il datore copertura dei rischi Inail in caso di decesso o invalidità permanete del dipendente e del contenzioso.
La denuncia di infortunio è un adempimento al quale è tenuto il datore di lavoro nei confronti dell’INAIL in caso di infortunio sul lavoro con prognosi superiore a tre giorni come risultante dal certificato medico.
Per le eventuali assenze per malattia sarà dovuto il 50% della retribuzione globale fino al 3° giorno consecutivo; dal 4° giorno in poi il 100% per un massimo di 8, 10 o 15 giorni complessivi all’anno (rispettivamente per anzianità fino a 6 mesi, 2 anni o oltre i 2 anni).
Sia il lavoratore che il datore di lavoro possono decidere in qualunque momento di interrompere il rapporto di lavoro, comunicandolo in forma scritta e rispettando il preavviso.
Rapporti superiori o uguali a 25 ore settimanali:
in caso di licenziamento – 15 giorni fino a cinque anni di anzianità, 30 giorni dopo;
in caso di dimissioni – 8 giorni fino a cinque anni di anzianità, 15 giorni dopo.
Rapporti inferiori a 25 ore settimanali:8 giorni fino a due anni di anzianità, 15 giorni dopo.
Sia il lavoratore che il datore di lavoro possono decidere in qualunque momento di interrompere il rapporto di lavoro, comunicandolo in forma scritta e rispettando il preavviso.
Rapporti superiori o uguali a 25 ore settimanali:
in caso di licenziamento – 15 giorni fino a cinque anni di anzianità, 30 giorni dopo;
in caso di dimissioni – 8 giorni fino a cinque anni di anzianità, 15 giorni dopo.
Rapporti inferiori a 25 ore settimanali:8 giorni fino a due anni di anzianità, 15 giorni dopo.
collaboratore familiare, il termine si applica a tutti i prestatori di lavoro addetti al funzionamento della vita familiare.
vai al nostro vademecum sul lavoro domestico
sconsigliamo sempre di tenere lavoratori domestici in nero, i rischi maggiori sono sicuramente a carico del datore di lavoro; il rischi maggio per il lavoratore è quello di rimanere senza la pensione.
oltre allo stipendio le ferie, i contributi, il TFR e la 13esima. Se è convivente avrà diritto anche al vitto e alloggio.
si devono pagare il TFR, la 13esima, le ferie maturate e le ore lavorate dell’ultimo mese; oltre a questo l’eventuale preavviso non dato.
per la nostra esperienza il regalo più gradito è sempre un premio in denaro.
È una cassa assistenziale obbligatoria; fornisce prestazioni sia ai lavoratori sia ai datori. È finanziata con il versamento di 0,06 € per ogni ora retribuita, di cui 0,02€ a carico del lavoratore, tramite lo stesso bollettino MAV dei contributi. Le prestazioni possono essere richieste solo dopo un anno e dopo aver versato almeno 25,00 €, e prevedono: per il lavoratore, rimborso dei ticket sanitari, ricovero ospedaliero e la convalescenza; per il datore copertura dei rischi Inail in caso di decesso o invalidità permanete del dipendente e del contenzioso.
è possibile assumere una colf anche in convivenza, l’orario di lavoro sarà di 54 ore settimanali e le si daranno vitto e alloggio.
la colf è tenuta a compilare il 730 se ha un reddito annuo superiore agli 8.000,00 €.
il TFR si indica nella busta paga e nella CU.
Il lavoratore domestico presenta il modello 730 barrando la casella “730 senza sostituto”; in caso di debito dovrà fare un versamento con modello F24, in caso di credito invece il rimborso verrà effettuato direttamente dall’Agenzia delle Entrate.
presso Familla – Italiana Assistenza è possibile fare tutti i tipi di contratto del lavoro domestico.
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in banca, tabaccherie convenzionate oppure online sul sito INPS.
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anche i lavoratori domestici devono fare il 730.
la colf è tenuta a compilare il 730 se ha un reddito annuo superiore agli 8.000,00 €.
sul modello CU e sulla busta paga quando viene liquidato.
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per percepire la pensione di anzianità sono richiesti 42 e 10 mesi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne, dal 2019 tali parametri aumenteranno rispettivamente a 43 anni e tre mesi e 42 anni e tre mesi.
occorre comunque dare il preavviso previsto dal contratto.
a dicembre, entro il 25.
Per le eventuali assenze per malattia sarà dovuto il 50% della retribuzione globale fino al 3° giorno consecutivo; dal 4° giorno in poi il 100% per un massimo di 8, 10 o 15 giorni complessivi all’anno (rispettivamente per anzianità fino a 6 mesi, 2 anni o oltre i 2 anni).
Inoltre, il lavoratore ha diritto alla conservazione del posto di lavoro per:
10 giorni di calendario, per anzianità fino a sei mesi;
45 giorni di calendario, per anzianità da sei mesi a due anni;
180 giorni di calendario, per anzianità oltre i due anni.
la colf è tenuta a compilare il 730 se ha un reddito annuo superiore agli 8.000,00 €.
Per le eventuali assenze per malattia sarà dovuto il 50% della retribuzione globale fino al 3° giorno consecutivo; dal 4° giorno in poi il 100% per un massimo di 8, 10 o 15 giorni complessivi all’anno (rispettivamente per anzianità fino a 6 mesi, 2 anni o oltre i 2 anni).
È vietato adibire al lavoro le lavoratrici:
durante i 2 mesi precedenti la data presunta del parto;
durante i 3 mesi dopo il parto.
Dall’inizio della gravidanza e fino alla cessazione del congedo di maternità, la lavoratrice non può essere licenziata e non può dimettersi.
se avete un fondato sospetto è possibile il licenziamento senza preavviso per giusta causa.
Se decidete di installare un sistema di videosorveglianza è importante sapere che la legge impone di avvisare il lavoratore.
è possibile assumere una colf anche in convivenza, l’orario di lavoro sarà di 54 ore settimanali e le si daranno vitto e alloggio.
la colf è tenuta a compilare il 730 se ha un reddito annuo superiore agli 8.000,00 €.
Il lavoratore domestico matura 26 giorni di ferie all’anno.
Per i lavoratori non conviventi occorre proporzionare se i giorni lavorativi sono inferiori a sei per settimana.
Il datore di lavoro, compatibilmente con le proprie esigenze e con quelle del lavoratore, dovrà fissare il periodo di ferie, ferma restando la possibilità di diverso accordo tra le parti, da giugno a settembre.
Le ferie hanno di regola carattere continuativo. Esse potranno essere frazionate in non più di due periodi all’anno, purché concordati tra le parti.
Le scadenza sono:
—10 aprile
—10 luglio
—10 ottobre
—10 gennaio.
Al lavoratore nel mese di dicembre spetta una mensilità aggiuntiva, calcolata sulla base della la normale retribuzione, maggiorata dell’eventuale indennità di vitto e alloggio e rapportata allo svolgimento del rapporto di lavoro nell’anno solare.
In particolare spetta un dodicesimo della retribuzione teorica mensile per ogni mese di servizio nel quale si sia lavorato per almeno 15 giorni.
Viene liquidato alla fine del rapporto oppure può essere richiesto anticipatamente dal lavoratore nella misura del 70% o in misura maggiore se concordato tra le parti. La legge prevede che l’anticipazione possa essere richiesta per:
—Spese sanitarie;
—Acquisto della prima casa per il lavoratore o per i suoi familiari;
—Congedi di maternità e per la formazione.
le ferie si pagano al momento in cui vengono fruite, oppure al momento della cessazione del rapporto se ci sono dei ratei maturati ma non fruiti.
la liquidazione viene pagata alla fine del rapporto oppure può essere richiesto anticipatamente dal lavoratore nella misura del 70% o in misura maggiore se concordato tra le parti. La legge prevede che l’anticipazione possa essere richiesta per:
—Spese sanitarie;
—Acquisto della prima casa per il lavoratore o per i suoi familiari;
—Congedi di maternità e per la formazione.
Le scadenza sono:
—10 aprile
—10 luglio
—10 ottobre
—10 gennaio.
sconsigliamo sempre di tenere lavoratori domestici in nero, i rischi maggiori sono sicuramente a carico del datore di lavoro; il rischi maggio per il lavoratore è quello di rimanere senza la pensione.
Per tutte le tipologie di lavoro domestico i contributi previdenziali ed assistenziali sono deducibili dal reddito imponibile fino a 1.549 euro, da parte di tutti i contribuenti.
sì se hanno un reddito superiore a 8.000,00 nell’anno.
Per tutte le tipologie di lavoro domestico i contributi previdenziali ed assistenziali sono deducibili dal reddito imponibile fino a 1.549 euro, da parte di tutti i contribuenti.
Le persone non autosufficienti hanno l’opportunità aggiuntiva di detrarre dall’imposta sui redditi nella percentuale del 19%, su un massimo di 2.100 euro. Se il reddito del contribuente supera i 40.000 euro la detrazione non viene concessa. Questa detrazione può essere fruita, oltre che dal diretto interessato o dai familiari cui sia fiscalmente a carico, anche dagli altri famigliari. Per la certificazione della non autosufficienza è valida anche la certificazione di un medico specialista o di famiglia.